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"E' in corso uno sforzo concentrato per prevedere e gestire il comportamento umano in modo che gli scienziati sociali e l'elite dittatoriale possano essere in grado di controllare le masse e proteggersi dalle ricadute di un'umanità libera completamente risvegliata. Solo risvegliandoci ai loro tentativi di metterci a dormire noi abbiamo una possibilità di preservare il nostro libero arbitrio." Nicholas West
Scie Chimiche
Chi ci avvelena dal cielo?
Giù le mani dalla Madre Terra
Giù le mani dalla Madre Terra Questa è una campagna globale per difendere la nostra casa unica e bellissima, Pianeta Terra, la minaccia rappresentata dagli esperimenti di geo-ingegneria
Per la prima volta, una creatura vivente è stata controllata dall’uomo utilizzando esclusivamente il pensiero, grazie a nanorobot che hanno rilasciato all’interno di alcuni scarafaggi dosi programmate di farmaci, in risposta all’attività cerebrale di chi ha condotto l’esperimento. Una tecnica che – sostengono già alcuni – potrebbe essere molto utile per il trattamento dei disordini mentali come la schizofrenia o – udite udite – come l’ADHD, la Sindrome da Deficit di Attenzione e Iperattività, la sindrome è stata inventata negli USA per tramutare i bambini iperattivi – quelli che una volta erano chiamati semplicemente “bambini” – in malati da imbottire di psicofarmaci, per la gioia delle case farmaceutiche.
Innanzitutto chiariamoci sul termine »illuminazione«: la realizzazione del proprio vero Sé, per mezzo dell’identificazione fra l’io individuale e l’essere assoluto. Detto in altre parole, il ricercatore – quello che nella cultura occidentale veniva semplicemente chiamato filosofo – realizza che il suo io non ha esistenza separata rispetto all’oggetto – Dio, l’essere – della sua ricerca. Se vogliamo attenerci alla tradizione occidentale, possiamo parlare della figura del filosofo che cerca e realizza la Verità. Non la ottiene come acquisizione intellettuale, bensì la incarna. Diceva il nostro Gesù: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”. Gv 14,6
Nell’esoterismo questo processo è definito come “ritorno a casa del Padre”.
L’illuminazione è difficile. Inutile prendersi per il culo (non è un “evento quantistico di massa”!!!).
Occorrono intere vite di ricerca spirituale prima di giungere all’incarnazione nella quale tale realizzazione finalmente avviene. Chi vi dice che l’illuminazione può avvenire in chiunque e in qualsiasi momento, da un punto di vista teorico ha ragione, in quanto ognuno di voi è già in questo momento la consapevolezza che sta cercando; tuttavia, da un punto di vista pratico – e realistico – l’illuminazione accade a pochissimi. Oggi sta accadendo molto più che in passato, ma in ogni caso stiamo parlando di perle rare, se consideriamo una popolazione di sette miliardi di esseri umani.
Minuscoli sensori wireless da impiantare nell'organismo
E' pronta la 'polvere neurale', il primo sensore wireless delle dimensioni di un granello di polvere, che può essere impiantato nell'organismo. E' un risultato che apre la strada alla possibilità di controllare dall'interno muscoli, nervi e protesi. Descritta sulla rivista Neuron, la polvere è stata realizzata dal gruppo coordinato da Michel Maharbiz, e Jose Carmena, dell'università della California a Berkeley.
Grazie ai materiali a cambiamento di fase IBM è riuscita a dimostrare il funzionamento di neuroni artificiali stocastici, che possono rappresentare la base per futuri coprocessori neuromorfici. L'intelligenza artificiale è sempre più vicina
I ricercatori IBM sono stati capaci di realizzare neuroni sintetici capaci di emettere segnali elettrici facendo uso di materiali a cambiamento di fase, questi ultimi spesso usati per la conservazione e l'elaborazione di dati e informazioni. Quanto realizzato rappresenta un passo avanti significativo nello sviluppo di tecnologie neuromorfiche integrate, ultra-dense ed efficienti destinate all'applicazione nel campo del cognitive computing.
Ispirandosi alle funzioni del cervello biologico, da decenni gli scienziati teorizzano la possibilità di imitare le capacità elaborative estremamente versatili proprie di una ampia popolazione di neuroni. Riuscire a farlo a densità elevate e con un consumo energetico comparabile a quanto osservato in natura ha sempre rappresentato, almeno fino ad ora, una sfida decisamente difficile.
Fino a circa 30.000 anni fa Dio non esisteva. Erano ormai quasi due milioni di anni che l'essere umano calpestava il suolo del pianeta Terra, vivendo e morendo da solo.
La prima idea della possibilità di “un qualcosa dopo la morte” appare solamente 90.000 anni fa, e ce ne vollero altri 60.000 perché il concetto di “Dio” apparisse nella cultura umana, ma attenzione: quel Dio era femmina! (fig.1)
Come mai l'essere supremo ci ha lasciati per quasi due milioni di anni, cioè dall'evoluzione
dell’ Australopitecus, del tutto soli? Senza il conforto di poterci rivolgere a Lui, senza i riti e le direttive morali che più tardi le varie religioni hanno affermato essere indispensabili per la salvezza eterna? E poi ancora, a quale dio rivolgerci? Forse al buon vecchio di barba bianca della tradizione classica cattolica? O forse al non rappresentabile di ebraica ed islamica tradizione? O magari ai rissosi ed umanissimi dei della classicità greco-romana?
Una cosa è certa, questo supposto essere superiore è rimasto muto ed assente per più del 90% della nostra presenza sulla Terra.
Gli scienziati hanno scoperto un nuovo stato fisico dell'acqua
I fisici dell’Oak Ridge National Laboratory del Department of Energy hanno scoperto un nuovo stato dell’acqua che non può essere definito né solido, né liquido, né gassoso. Si tratta di uno stato “altro” che le molecole d’acqua sono costrette ad assumere in condizioni di confinamento estremo. Qui, gli effetti quantistici iniziano a prendere il sopravvento sulle regole della fisica classica a cui siamo abituati: i termini solido, liquido e gassoso smettono semplicemente di avere senso.
Il lavoro d ricerca del gruppo è stato pubblicato sull’ultimo numero di Physical Review Letters.
Per cominciare, dobbiamo immaginare una singola molecola d’acqua: due atomi di idrogeno legati a un solo atomo di ossigeno. Questa molecola si posiziona in un piccolo canale naturale che si crea tra i cristalli esagonali di berillio. Il canale, che è largo abbastanza da ospitare una sola molecola d’acqua, misura circa 5 angstrom, che corrispondono più o meno a un decimiliardesimo di metro. Stando ai fisici, questo tipo di confinamento dovrebbe essere abbastanza comune nel mondo naturale, e si verifica in certi ambienti geologici e biologici come il terreno, le interfacce minerali e i muri cellulari.
Originario del Molise,Ruggero Maria Santilli si è laureato in fisica presso l’ Università di Napoli. Dal 1967 è stato ricercatore e ha svolto attività universitaria presso le Università statunitensi di Miami e di Boston, acquisendo la cittadinanza americana. Nel 1976 e 1977 ha insegnato presso l’istituto di fisica teorica del Massachusetts Institute of Technology (M.I.T.) e nel 1978 ha brevemente svolto attività di ricerca presso il dipartimento di matematica della Harvard University sotto la direzione di Shlomo Sternberg. Nel 1980 ha elaborato una teoria che costituirebbe una nuova generalizzazione della meccanica quantistica, alla quale ha dato il nome di “meccanica adronica” (dalla particella dell’adrone) e sostiene di aver inoltre elaborato una nuova matematica basata su un nuovo tipo di numeri a cui ha dato il nome di “isonumeri santilliani”. Nel 1981 ha fondato l’ “Institute for Basic Research” a Cambridge (Massachusetts). Ha inventato nuovi combustibili, chiamati Magnegas e MagneHydrogen, i cui brevetti sono detenuti dalla “Magnegas Corporation”. Il Magnegas è prodotto da rifiuti liquidi organici per mezzo di una tecnologia denominata “Plasma Arc Flow”, dove un arco elettrico ad alto amperaggio scompone il liquido organico di partenza nei suoi costituenti atomici. Il plasma dell’ arco ionizza poi gli atomi che interagiscono tra loro, e appena allontanati dall’ arco elettrico, formano il “Magnegas”
"Questa scoperta è per la neuroscienza quello che il bosone di Higgs è stato per la fisica quantistica": parola del professore inglese Robin Carhart-Harris che, insieme al suo team, è riuscito a spiegare, per la prima volta, cosa accade al cervello di chi assumeLSD. La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, illustra i potenti effetti della sostanza psichedelica: questa riuscirebbe ad attivare molteplici regioni del cervello, dando la possibilità all'individuo di vedere anche con gli occhi chiusi, di sentirsi tutt'uno con l'universo e di regredire allo stato dell'infanzia.
E’ la divisione che opera mentalmente l’origine della speculazione sulle cause e sugli effetti.
Nella divisione si annida il germe dell’analisi del come, del quando e perché. Se fossimo uniti e baricentrati, impedendo di fatto il continuo oscillamento tra veglia e sonnambulismo, non temeremmo il tempo e la sua manifestazione in quella forma che senza sosta indaghiamo, scrutiamo e sezioniamo; nell’incauta mossa di cercare di comprendere un flusso inarrestabile ed indivisibile, la cui espressione più ovvia e lampante sono gli eventi - un movimento di trasformazione lento, capace di plasmare la realtà intorno a noi.
Indagare il flusso degli accadimenti di quanto appare è pura follia se noi stessi oscilliamo con gli eventi, intimiditi e stretti dalla olimpica e spietata presa del tempo e delle sue mutevoli sorelle, le forme.
Ogni passo che viene fatto in avanti, è sostenuto dal piede che sta dietro; perché il pilastro che regge il futuro, per forza di logica, è ancorato nel suo stesso passato.
Sappiamo leggere davvero la differenza tra ieri e oggi, o viviamo nella sua illusione? Il flusso è qui e non si è mai spostato: quando lo fa, dipende solo dal modo in cui lo percepiamo.
Il flusso è Qui e Ora, e sebbene inganni per mezzo del suo buon rappresentante che è il divenire, mai si è spostato dal punto in cui è, e sempre sarà.
Philip K. Dick è probabilmente lo scrittore di fantascienza più importante degli ultimi 50 anni. Nella sua breve e folgorante carriera scrisse 121 racconti e 45 romanzi. Le sue opere riscossero un ottimo successo quando era ancora in vita, tuttavia fu dopo la sua scomparsa - nel 1982 - che la fama di Dick crebbe in misura esponenziale...
Molti avranno conosciuto il suo lavoro grazie ad una serie di fortunati adattamenti cinematografici come Blade Runner (tratto dal racconto Do Androids Dream of Electric Sheeps?), Total Recall, Minority Report, A Scanner Darkly e il più recente The Adjustment Bureau. Alcuni potrebbero considerarlo un comune narratore. Ma sbaglierebbero. Con il passare degli anni la vita di Dick ha infatti assunto i connotati di una leggenda, condita da innumerevoli aneddoti di follia ed allucinazioni dovute ai suoi stati alterati di coscienza. Alcuni ritengono quest'aura leggendaria del tutto avulsa dalla brillantezza letteraria di Dick. Jonathan Lethem scrive - a mio parere giustamente - "Dick non fu una leggenda e non era pazzo. Visse tra noi e fu un genio." Eppure la vita privata di Dick continua ad influenzare sensibilmente qualsiasi valutazione del suo lavoro.