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"E' in corso uno sforzo concentrato per prevedere e gestire il comportamento umano in modo che gli scienziati sociali e l'elite dittatoriale possano essere in grado di controllare le masse e proteggersi dalle ricadute di un'umanità libera completamente risvegliata. Solo risvegliandoci ai loro tentativi di metterci a dormire noi abbiamo una possibilità di preservare il nostro libero arbitrio." Nicholas West
Scie Chimiche
Chi ci avvelena dal cielo?
Giù le mani dalla Madre Terra
Giù le mani dalla Madre Terra Questa è una campagna globale per difendere la nostra casa unica e bellissima, Pianeta Terra, la minaccia rappresentata dagli esperimenti di geo-ingegneria
C'è un campo magnetico nel gigantesco buco nero che si trova al centro della Via Lattea. la sua esistenza si sospettava da tempo, ma è stato osservato soltanto adesso dal gruppo dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics coordinato da Michael Johnson. La scoperta, pubblicata sulla rivista Science, conferma la teoria che vede nei buchi neri dei veri e propri motori attivi nel cuore delle galassie.
Di solito si immaginano i buchi neri come enormi aspirapolveri che risucchiano qualsiasi cosa passi vicino, quelli giganteschi che si trovano al centro delle galassie sono più simili a dei motori cosmici, che convertono l'energia della materia in radiazioni intense, capaci di oscurare la luce che arriva dalle stelle vicino. Ad alimentarli sono dei campi magnetici osservati al di là del cosiddetto "orizzonte degli eventi", ossia al di là del confine dello spazio-tempo in cui nessun evento è visibile ad un osservatore esterno.
Aldo Moro, il presidente della Dc assassinato dalle Br
«Ho mantenuto il silenzio fino ad oggi. Ho atteso trent’anni per rivelare questa storia. Spero sia utile. Mi rincresce per la morte di Aldo Moro; chiedo perdono alla sua famiglia e sono dispiaciuto per lui, credo che saremmo andati d’accordo, ma abbiamo dovuto strumentalizzare le Brigate Rosse per farlo uccidere. Le Br si erano spinte troppo in là». Chi parla è Steve Pieczenick. Un uomo misterioso, che volò in Italia nei giorni del sequestro Moro, inviato dall’amministrazione americana ad «aiutare» gli italiani. Pieczenick non ha mai parlato di quello che fece in quei giorni. Dice addirittura di essersi impegnato con il governo italiano di allora a non divulgare mai i segreti di cui è stato a conoscenza. Ed è un fatto che né la magistratura, né le varie commissioni parlamentari sono mai riuscite a interrogarlo. Finalmente però l’uomo del silenzio ha parlato con un giornalista, il francese Emmanuel Amara, che ha scritto un libro («Abbiamo ucciso Aldo Moro», Cooper edizioni) sul caso.
Tratto da TheoSophia, organo ufficiale della Società Teosofica in Nuova Zelanda, settembre 2014, vol. 75, n. 3
Non c'è forse nulla di più potente della consapevolezza come elemento chiave nella crescita umana e nel nutrimento della vita spirituale. Senza di essa, la crescita è sostanzialmente meccanica, biologica o istintiva. Con essa, si svelano nuove opportunità. Emerge la possibilità di trascendenza cosciente e allora si può salire a nuovi livelli di coscienza non ancora esplorati.
La vita umana ha due preoccupazioni fondamentali: la prima è porre fine al dolore e alla sofferenza, la seconda è perseguire il proprio più elevato potenziale.
La cessazione del dolore e della sofferenza copre forse più del 90% delle preoccupazioni dell'individuo medio. Lavoriamo e ci guadagniamo da vivere per evitare povertà, privazione economica o disagio fisico. Siamo indotti, consciamente o inconsciamente, a proteggere noi stessi dal danno, dalla sconfitta, dal fallimento, dal rifiuto, dall'umiliazione, dalla critica, dallo stress, dall'angoscia, dalla paura e da un centinaio di altre forme di vessazione. Il Buddhismo, una delle principali religioni del mondo, è radicato nella questione fondamentale di risolvere il problema della sofferenza umana.
Che tipo di pace cerchiamo? Sto parlando di una pace vera. Un tipo di pace che rende la vita sulla terra degna di essere vissuta. Non solamente la pace nel nostro tempo, ma la pace in tutti i tempi. I nostri problemi vengono creati dall'uomo, perciò possono essere risolti dall'uomo. Perché in ultima analisi, il legame fondamentale che unisce tutti noi è che abitiamo tutti su questo piccolo pianeta. Respiriamo tutti la stessa aria. Abbiamo tutti a cuore il futuro dei nostri figli. E siamo tutti solo di passaggio.
"In un mondo di proprietà degli Stati Uniti, l’indipendenza è intollerabile"
John Pilger, giornalista e documentarista conosciuto per il suo sostegno a Julian Assange, riflette su informazione e propaganda in tempo di guerra, nonché sul ruolo dei media
George Orwell ha detto: “in un' epoca di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.”
Questi sono tempi oscuri, in cui la propaganda dell’inganno tocca tutte le nostre vite. E’ come se la realtà politica fosse stata privatizzata e l’illusione legittimata. L’età dell’informazione è l’età dei media. Abbiamo la politica che arriva dai media, la censura dai media, la guerra dai media, la retribuzione dai media, lo svago dai media, – una surreale catena di montaggio di cliché e di false valutazioni.
La meravigliosa tecnologia è diventata sia nostra amica che nostra nemica. Ogni volta che accendiamo un computer o che prendiamo in mano un aggegio digitale – il nostro rosario laico – siamo soggetti al controllo: alla sorveglianza delle nostre abitudini e routine, e alle bugie e alla manipolazione.
Edward Bernays che ha inventato il termine “pubbliche relazioni” come eufemismo invece di “propaganda”, aveva predetto questo più di 80 anni fa. Lo chiamava “il governo invisibile”.
La Realizzazione c’è sempre, è INDIVISIBILE, dunque INCONOSCIBILE. Per “conoscerla” si separa il soggetto che conosce da quello conosciuto. Non ci sono "realizzati”, perché non esistono più “persone”, ma la Realizzazione si manifesta totalmente sempre: in apparenza - sembra - solo per pochi che la vivono consapevolmente senza l’illusione della molteplicità. Quindi il “realizzato” è un concetto illusorio come il "concetto’’ di Assoluto. Siamo ‘’Quello’’, inconsciamente o meno, ma non ci sono "realizzati”, lo si dice solo per poterlo comunicare. E se c’è comunicazione attraverso i concetti c’è logicamente divisione, misura, falsità.
Ieri sono successe un paio di cosucce importanti, fuori dai nostri confini - e forse per questo quase ignorate dai giornali italiani, con poche eccezioni.
La prima è che l'Europarlamento ha votato sulla neutralità della Rete, di fatto decidendo che questa non ci deve essere, cioè autorizzando Internet a due velocità e quindi favorendo i big player.
Il tema secondo alcuni è palloso, tuttavia non si capisce bene perché per anni abbiamo contestato il duopolio televisivo e vigilato sull'assegnazione delle frequenze mentre ora ce ne scatafottiamo dell'oligopolio digitale on line.
La questione - per chi ne fosse digiuno - in sostanza è questa: gli operatori di telecomunicazione, che sono i gestori delle autostrade dell’informazione, devono far circolare tutti i dati alla stessa velocità e alle stesse condizioni o possono dirigere a piacimento il traffico, facendo correre alcuni pacchetti più velocemente di altri? Ad esempio, se una corporation di produzione di contenuti (poniamo, un grande editore multimediale) chiede a un provider di far passare più rapidamente i suoi video (e lo paga per questo) è giusto che acquisti questo diritto? Oppure, per un principio di pari opportunità dei contenuti, questi devono viaggiare alla stessa velocità?
Conferenza pubblica di Mauro Biglino a Lugano. Organizzata da Uchronia Edizioni di Fabio Romiti. Data: 25 ottobre 2015. Luogo: Università della Svizzera Italiana.
Lo chiamavano il 'mostro atomico'. In tutto il pianeta non è mai esistito un generatore di energia così grande e così efficiente: pareti ad angolo inclinato, isolamento per i residui nucleari e il miglior sistema di raffreddamento che l'ingegneria abbia mai potuto sviluppare. Ma è vecchio di due miliardi di anni.
Il reattore nucleare della Repubblica del Gabon ha una struttura talmente ben progettata che avrebbe potuto funzionare per sempre. C'è chi dice che sia appartenuto a un'antica civiltà super avanzata, citando la suggestiva teoria che vede la storia umana come un susseguirsi di estinzioni di massa e ritorno della civiltà. Dopo il periodo della 'grande distruzione', molte civiltà successive avrebbero provato ad approfittare dei resti del 'mostro', per ritornare ai tempi di gloria. Nel corso degli anni, la struttura del reattore originale potrebbe essere divenuta troppo traballante e il sistema di riciclaggio dell'uranio potrebbe aver smesso di funzionare. Alla fine, con il passare dei millenni, le pareti e i canali di raffreddamento, arrugginiti, avrebbero finito per confondersi con la montagna che un tempo li aveva ospitati. Miliardi di anni dopo, l'unico resto di quel possibile sito 'tecnologico' era l'uranio impoverito: il resto del reattore era irriconoscibile.
L'ONU IMPEDISCE A CURIOSITY DI AVVICINARSI AI SITI DOVE SCORRE ACQUA
Pubblicato il 10 ott 2015
Nonostante si trovi su Marte, anche Curiosity e chi lo guida da Terra sono soggetti alle leggi del nostro pianeta. Una risoluzione Onu e un trattato internazionale gli impediscono di avvicinarsi a qualsiasi cosa possa avere le condizioni ideali per ospitare la vita, se c'è il rischio che la possa contaminare.
traduzione a cura della redazione di coscienza.org – Antonio Gavini
Avrei potuto avere l’inclinazione a lasciar passare queste cose, se non fosse per il fatto che nei primi anni ’80, un giornalista esploratore, John Hemming, fu mio ospite. Questi era appena tornato dall’incontro con la famiglia Leakey all’inizio dei primi scavi, e mi riportò di un’impronta di sandalo impossibilmente vecchia che avevano ritrovato. Nella mia mente non esisteva alcun dubbio che John dicesse la verità. Qui di seguito un compendio di storie simili. Non so come valutarle, se non affermando che quasi tutto quello che mi fu insegnato all’Università in merito ai primi uomini, mezzo secolo più tardi è stato provato essere errato. Stephan A. Schwartz
Nel giugno 1936 Max Hahn e sua moglie Emma stavano passeggiando accanto a una cascata vicino a London, Texas, quando hanno notato una roccia con il legno che sporgeva dal suo nucleo. Hanno deciso di portare la stranezza a casa e poi aprirla con un martello e uno scalpello. Quello che hanno trovato all’interno ha sbalordito la comunità archeologica e scientifica. Incastonato nella roccia, c’era quello che sembrava essere un antico martello fatto a mano.
L'Agenzia di Langley ha deciso di finanziare la ricerca di un metodo per controllare i mutamenti climatici. Lo utilizzerà per tutti o contro qualcuno?
La notizia è uscita di soppiatto sul sito web della National Academy of Science: l'Intelligence americana è interessata a un progetto per controllare le condizioni ambientali del pianeta e governare i cambiamenti climatici. Quale Intelligence, hanno chiesto a un portavoce della Nas. "Beh..la Cia, ovviamente." è stata la sua risposta. In effetti, chi altri poteva essere interessato? Gli amanti delle teorie del complotto saranno felici dell'informazione, ma in attesa che queste nascano anche su questa ricerca, per ora rimaniamo nel campo della cronaca
Il progetto durerà 21 mesi e dovrà determinare se attraverso la geoingegneria sia possibile fermare il riscaldamento della terra. Il costo dello studio è relativamente modesto (630.000 dollari) e oltre alla Cia e alla National Academy of Science verrà finanziato anche dalla Nasa e dalla National Oceanic and AtmosphericAdministration, l'agenzia federale che si occupa dell'ambiente sul territorio degli Stati Uniti.